Il suo predecessore, Virtual Battlespace 2, è diventato il simulatore standard per gli allenamenti delle forze di terra della NATO ed è stato usato per cinque anni. Il suo “sequel” può contare sul supporto ai sistemi per la realtà virtuale e su numerose possibilità di personalizzazione.
Se un soldato è sovrappeso, per esempio, il suo alter ego digitale rifletterà la sua corporatura, ma il simulatore non si limita a replicare le caratteristiche dei marine a livello estetico. Grazie ai risultati dei test fisici dei soldati (Army Physical Fitness Test) è infatti possibile calcolare la resistenza di una persona e replicarla nel gioco.
In questo modo ogni soldato avrà la propria barra dell’affaticamento in alto a sinistra sullo schermo, che rifletterà la resistenza nel correre o nell’eseguire compiti specifici. Grazie a questi dati i leader delle varie unità potranno capire meglio le prestazioni della propria squadra.
Un altro dettaglio che rende Virtual Battlespace 3 ancora più realistico è la capacità di usare un’arma. I soldati non potranno infatti raccogliere qualsiasi arma da terra e usarla senza avere le qualifiche necessarie. Inoltre, anche l’abilità con le armi è collegata ai punteggi ottenuti con i test eseguiti con armi vere.
Tutto questo si somma alla possibilità di usare il simulatore per più di 100 tipologie di missioni, che vanno dagli assalti aerei, alla richiesta di assistenza tramite artiglieria, all’installazione di un checkpoint, alla sua messa in sicurezza e così via. Completano la panoramica il supporto a molteplici mappe e sofisticate routine d’intelligenza artificiale per i civili e le forze nemiche. Vi piacerebbe giocare a uno sparatutto così?